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- Convenzioneriguardantealcunequestioni relative aiconflitti di leggisullacittadinanza e ilProtocollo sui casi di apolidia, firmatiall’Aiail 12 aprile 1930
Il 12 aprile 1930 fu conclusa all’Aia la Convenzione relativa a determinatequestioniconnesseaiconflitti di leggisullacittadinanza, insieme al Protocollo complementare volto a prevenire i casi di apolidia. In Polonia entrò in vigore il 26 giugno 1937. Questidocumentirappresentanoilrisultatodeglisforziinternazionalivolti a realizzare una gradualecodificazione del dirittodellacittadinanza e ad introdurremeccanismiatti ad eliminare i casi di apolidia.
L’essenzadellaConvenzione
- La Convenzioneconfermaildirittosovrano di ogni Stato di stabilire la propriadefinizione di cittadinanza, rispettando al contempogliobblighiderivanti dal dirittointernazionale.
- Regola la problematica dei conflitti di cittadinanza e ilconcetto di doppiacittadinanza, in particolareneirapporti con Statiterzi. Include il principio che consente a uno Stato terzo di considerare una persona con più cittadinanze come se ne avesse solo una – generalmente quella connessa al luogo di residenza abituale o ai legami più stretti.
- Riconosce la possibilità di rinunciare a una cittadinanza acquisita senza la volontà dell’individuo – purché un altro Stato attribuisca una nuova cittadinanza e siano rispettate le condizioni previste dalla legge.
- Tiene conto inoltre delle specificità legate alla cittadinanza delle donne dopo il matrimonio, della naturalizzazione dei figli o dell’adozione, introducendo regole che determinano la perdita, la conservazione o l’acquisizione della cittadinanza a seconda delle circostanze.
Il Protocollo integra la Convenzione garantendo l’acquisizione della cittadinanza da parte di un bambino nato in uno Stato che non attribuisce la cittadinanza per nascita, qualora la madre possieda la cittadinanza di quello Stato e il padre sia cittadino o la sua cittadinanza non sia conosciuta.
Benché la Convenzione e il Protocollo siano documenti storici, la loro importanza per lo sviluppo di standard internazionali in materia di cittadinanza resta immutata. Considerata la natura multifattoriale della questione della cittadinanza – dal diritto di famiglia al diritto internazionale privato – le loro disposizioni rappresentano una base legislativa fondamentale, soprattutto nei casi trasversali come: i conflitti di cittadinanza, lo status dei bambini in diverse situazioni fattuali e le questioni legate all’apolidia.
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