Popolazione proveniente dall'area dell'ex spartizione russa (Impero russo)
Per ottenere la cittadinanza polacca dopo la riconquista dell'indipendenza da parte della Seconda Repubblica, la popolazione proveniente dalle aree dell'ex spartizione russa doveva dimostrare di essersi stabilita in questo territorio dell'ex Impero russo, caduto in Polonia dopo la Prima Guerra Mondiale e la Guerra polacco-sovietica del 1920. L'insediamento, tuttavia, non deve essere inteso come una residenza effettiva, anche a lungo termine, in un determinato territorio, ma come una sorta di legame di diritto pubblico che unisce un individuo a un determinato territorio.
La condizione per l'acquisizione della cittadinanza polacca per legge da parte delle persone che vivevano nelle aree dell'ex partizione russa (che non facevano parte del Regno di Polonia) era stabilita dall'articolo 2, punto 1, lettera d), della Legge del 1920 sulla cittadinanza dello Stato polacco. Per acquisire la cittadinanza polacca ex lege, i cittadini dovevano essere iscritti in un comune urbano o rurale o in una delle organizzazioni statali sul territorio che, dopo la guerra, era passato alla Seconda Repubblica. Questo "insediamento" doveva essere dimostrato alla data di promulgazione della legge citata, cioè il 31 gennaio 1920. Pertanto, l'acquisizione della cittadinanza polacca in base alle disposizioni di tale legge non dipendeva dall'effettiva residenza in territorio polacco.
L'iscrizione in un comune urbano o rurale o in una delle organizzazioni statali nelle terre dell'Impero russo che divennero parte dello Stato polacco dopo la Prima guerra mondiale doveva essere valutata in base alla legge dell'Impero. Questa legge non prevedeva un'iscrizione speciale in un comune municipale o rurale come unità di autogoverno, e l'espressione "iscritto in un comune municipale o rurale" utilizzata nella legge sulla cittadinanza dello Stato polacco indicava le persone iscritte allo stato di cittadini urbani o rurali. Oltre ai suddetti Stati, nell'Impero esistevano altri due Stati: la nobiltà e il clero. Il clero, tuttavia, non aveva organizzazioni statali locali, quindi l'appartenenza a questo Stato non poteva essere la base per l'acquisizione della cittadinanza polacca.
La base giuridica per valutare l'appartenenza a uno degli Stati era:
- - Legge sugli Stati dell'Impero russo (Zwód praw, vol. IX),
- - Legge industriale dell'Impero russo (Zwód praw, vol. XI),
- - Legge sui passaporti (Zwód praw, vol. XIV).
Secondo la legislazione sopra indicata, la nobiltà russa era divisa in 6 gruppi: nobilitati, militari, funzionari civili con un certo rango, famiglie nobili titolate ed ereditarie e famiglie straniere.
Lo stato dei cittadini urbani sotto il nome generale di grahdan comprendeva: cittadini d'onore, mercanti, borghesi, artigiani o corporazioni, e lo stato dei cittadini rurali, i contadini.