Delibera del Consiglio di Stato n. 37/56 del 16 maggio 1956
Decisioni della Corte:
- Sentenza del Tribunale amministrativo provinciale di Varsavia del 1° luglio 2008 IV SA/Wa 781/08
La risoluzione n. 37/56 del Consiglio di Stato del 16 maggio 1956 relativa all'autorizzazione a cambiare la cittadinanza polacca dei rimpatriati tedeschi emessa sulla base dell'articolo 13, paragrafi 1 e 2, della legge del 1951 sulla cittadinanza polacca, che prevedeva un'autorizzazione generale a cambiare cittadinanza senza il rilascio di permessi individuali da parte del Consiglio di Stato, non può essere considerata come un atto di convalida della mancanza di un permesso individuale in relazione al richiedente che richiede l'autorizzazione a cambiare cittadinanza al ai sensi dell'articolo 13, paragrafo 1, in combinato disposto con l'articolo 16, paragrafo 1, della legge del 1962 sulla cittadinanza polacca.
- Sentenza della Corte suprema amministrativa del 25 luglio 2007, II OSK 1250/06
La delibera n. 37/56 del Consiglio di Stato del 16 maggio 1956 è stata un atto di applicazione della legge. Tale risoluzione, in quanto atto generale di applicazione della legge, non aveva effetti giuridici nei confronti delle persone che, fino alla data della sua adozione, non avevano chiesto il consenso al cambiamento della cittadinanza polacca. Non si può presumere che il permesso possa applicarsi a domande che non sono ancora state presentate e che sia un consenso generale concesso per il futuro.
- Sentenza del Tribunale amministrativo provinciale di Varsavia del 20 marzo 2007, IV SA/Wa 135/07
Il problema si riduce alla valutazione se la risoluzione n. 37/56 del Consiglio di Stato del 16 maggio 1956 sulla possibilità per i rimpatriati tedeschi di cambiare la loro cittadinanza polacca possa essere considerata come un permesso di cambiare la cittadinanza del richiedente con l'effetto di perdere la cittadinanza polacca. Riferendosi a tale risoluzione, le autorità amministrative hanno ritenuto che si trattasse di un atto generale di applicazione della legge, adottata sulla base dell'articolo 13, paragrafi 1 e 2, della legge dell'8 gennaio 1951 sulla cittadinanza polacca (Gazzetta ufficiale n. 4, punto 25, e successive modifiche), anch'essa in vigore ai sensi della legge sulla cittadinanza polacca del 1962, che era vincolante per gli organi amministrativi e costituiva un permesso per cambiare la cittadinanza polacca in cittadinanza della Repubblica federale di Germania sia in relazione alle persone che hanno chiesto il permesso di cambiare la loro cittadinanza polacca e hanno lasciato la Polonia, nonché in relazione alle persone che hanno chiesto il permesso di cambiare la loro cittadinanza polacca e lasciare la Polonia (la risoluzione del 16 maggio 1956 è stata abrogata dalla risoluzione n. 26/28 del Consiglio di Stato dell'8 marzo 1984). Nelle sentenze della Suprema Corte Amministrativa del 12 gennaio 2006 II OSK 1131/05 e del 18 maggio 2006 rif. n. II OSK 1376/05, la Corte suprema amministrativa, facendo riferimento alla sentenza della Corte suprema amministrativa del 14 ottobre 2005 II OSK 267/05 (ONSA e WSA del 2006, fascicolo 2, punto 66), in cui si affermava che la risoluzione n. 5/58 del Consiglio di Stato, del 23 gennaio 1958, relativa al permesso alle persone che partono per la residenza permanente nello Stato di Israele di cambiare la loro cittadinanza polacca non poteva costituire un permesso per cambiare la loro cittadinanza polacca persone che non avevano richiesto il permesso di cambiare la loro cittadinanza fino alla data della sua adozione, perché è impossibile parlare di concessione di un permesso a una persona che non ha richiesto tale permesso. Essa ha ritenuto che la posizione di cui sopra rimanga valida per quanto riguarda la risoluzione n. 37/56 del Consiglio di Stato del 16 maggio 1956. A parere della Corte suprema amministrativa, la cui posizione è pienamente supportata dalla composizione della Corte che si pronuncia nella presente causa, non si può presumere che l'autorizzazione possa applicarsi a domande non ancora presentate e abbia la natura di un'autorizzazione generale concessa per il futuro. L'articolo 16 della legge sulla cittadinanza polacca del 1962 stabilisce chiaramente che la sequenza degli eventi è la seguente: in primo luogo, la presentazione di una domanda da parte dell'interessato all'autorità competente, quindi la presentazione della domanda da parte del ministro competente e solo successivamente
- Sentenza della Corte suprema amministrativa 28 febbraio 2007 II OSK 509/06
Delibera n. 37/56 del Consiglio di Stato del 16 maggio 1956 (la delibera del 16 maggio 1956 è stata abrogata dalla delibera n. 26/84 del Consiglio di Stato dell'8 marzo 1984). sul permesso di cambiare la cittadinanza polacca dei rimpatriati tedeschi non può essere trattato come un permesso di cambiare cittadinanza con l'effetto di perdere la cittadinanza polacca, perché non si può ritenere che il permesso avrebbe potuto essere applicato per una persona che, alla data della risoluzione, non aveva richiesto il permesso di cambiare cittadinanza.
- Sentenza del Tribunale amministrativo provinciale di Varsavia del 26 febbraio 2007, IV SA/Wa 2418/06
Le disposizioni della legge del 1962 non prevedevano che il Consiglio di Stato potesse delegare una risoluzione che disciplinasse la questione della perdita della cittadinanza polacca in modo diverso dalla procedura statutaria. Alla luce di quanto precede, la risoluzione del Consiglio di Stato n. 37/56 del 16 maggio 1956 sull'autorizzazione a cambiare la cittadinanza polacca dei rimpatriati tedeschi emessa sulla base dell'articolo 13, paragrafi 1 e 2, della legge dell'8 gennaio 1951 sulla cittadinanza polacca, che prevedeva un'autorizzazione generale a cambiare cittadinanza senza il rilascio di permessi individuali da parte del Consiglio di Stato, non può essere considerata come un atto che convalida la mancanza di un permesso individuale in relazione a un richiedente l'autorizzazione al cambiamento di cittadinanza sulla base dell'articolo 13, paragrafo 1, in combinato disposto con l'articolo 16, paragrafo 1, della legge del 1962 (v. sentenza della Corte suprema amministrativa del 17 settembre 2001, fascicolo rif. III RN 50/01, OSNP 2002, n. 13, voce 299).
- Sentenza del Tribunale amministrativo provinciale di Varsavia del 27 gennaio 2006, IV SA/Wa 1341/05
Pertanto, l'opinione dell'organo d'appello secondo cui la risoluzione n. 37/56 del Consiglio di Stato costituisce una norma giuridica speciale che, indipendentemente dal contenuto delle norme statutarie, disciplina l'istituto della perdita della cittadinanza polacca è errata. La risoluzione è stata emessa come atto esecutivo, invocando l'autorizzazione legale ai sensi dell'articolo 13, paragrafi 1 e 2, della legge dell'8 gennaio 1951, e ha quindi posto fine alla sua esistenza giuridica alla data di entrata in vigore della nuova legge sulla cittadinanza polacca del 15 febbraio 1962, in assenza di altre norme contenute nelle disposizioni transitorie di quest'ultima legge.
- Sentenza del Tribunale amministrativo provinciale di Varsavia del 23 gennaio 2006, IV SA/Wa 1468/05
Pertanto, l'opinione dell'organo d'appello secondo cui la risoluzione del Consiglio di Stato n. 37/56 costituisce una norma giuridica speciale che, indipendentemente dal contenuto delle norme statutarie, disciplina l'istituto della perdita della cittadinanza polacca, è errata. La risoluzione è stata emessa come atto esecutivo, invocando l'autorizzazione legale ai sensi dell'articolo 13, paragrafi 1 e 2, della legge dell'8 gennaio 1951, e ha quindi posto fine alla sua esistenza giuridica alla data di entrata in vigore della nuova legge sulla cittadinanza polacca del 15 febbraio 1962, in assenza di altre norme contenute nelle disposizioni transitorie di quest'ultima legge.
- Sentenza della Corte suprema amministrativa del 12 gennaio 2006 II OSK 1131/05
La risoluzione n. 37/56 del Consiglio di Stato del 16 maggio 1956 sulla possibilità per i rimpatriati di cambiare la loro cittadinanza polacca non poteva costituire un permesso per cambiare la loro cittadinanza polacca in relazione a persone che non avevano richiesto il permesso di cambiare la loro cittadinanza fino alla data della sua adozione, perché è impossibile parlare di concessione di un permesso a una persona che non ha richiesto tale permesso. Non si può presumere che il permesso possa applicarsi a domande che non sono state ancora presentate e che sia un consenso generale concesso per il futuro
- Sentenza del Tribunale amministrativo provinciale di Varsavia del 10 gennaio 2006 IV SA/Wa 544/05
L'interpretazione dell'articolo 16 della legge sulla cittadinanza polacca del 1962 indica il carattere individuale dell'autorizzazione relativa alla persona che ha richiesto tale autorizzazione, in quanto tale disposizione stabilisce che il Consiglio di Stato decide in merito all'autorizzazione a cambiare cittadinanza e che l'autorizzazione è concessa sulla base di una domanda presentata a seguito della domanda. La dichiarazione del partito da sola non era una premessa sufficiente per la perdita della cittadinanza
- Sentenza del Tribunale amministrativo provinciale di Varsavia del 10 gennaio 2006, IV SA/Wa 1147/05
La risoluzione n. 37/56 del Consiglio di Stato del 15 maggio 1956 sulla possibilità per i rimpatriati tedeschi di cambiare la loro cittadinanza polacca è stata emanata come atto esecutivo, stabilendo un'autorizzazione legale ai sensi dell'articolo 13 (1) e (2) della legge dell'8 gennaio 1951 sulla cittadinanza polacca, cessando così la sua esistenza giuridica alla data di entrata in vigore della nuova legge sulla cittadinanza polacca del 15 febbraio 1962, in mancanza di altre norme contenute nelle disposizioni transitorie di quest'ultima legge.